COMUNICATO STAMPA
Bologna, 15 settembre 2021
Legambiente incontra i candidati sindaco per interrogarli sul futuro ambientale di Bologna
In vista delle elezioni amministrative del 3-4 ottobre, l’associazione ha invitato i candidati ad esprimersi sul Manifesto redatto nei mesi scorsi dai circoli bolognesi: al centro del dibattito la mobilità della Città Metropolitana
Più di 60 persone hanno partecipato ieri pomeriggio all’incontro con i candidati sindaco promosso da Legambiente al Centro sociale Costa a Bologna, tema al centro della serata: “Mobilità e ambiente per il futuro di Bologna”.
Al confronto erano presenti quattro dei cinque candidati invitati: Battistini, Collot, Palumbo e Sermenghi, cui si è aggiunta la candidata al consiglio comunale Emily Clancy, in rappresentanza della coalizione che sostiene il candidato sindaco Lepore.
«Ci rammarichiamo che il candidato Lepore non abbia potuto essere presente, nonostante l’invito sia giunto oltre un mese fa – dichiara Legambiente – Ringraziamo Clancy per essere intervenuta in sua sostituzione, ma non possiamo nascondere che avremmo gradito la presenza del candidato sindaco al tavolo anche per permettere un confronto più diretto con le scelte effettuate sulla mobilità dall’amministrazione uscente, confronto che richiederemo venga svolto quanto prima sulle scelte future in campo ambientale nel caso risulti eletto sindaco».
Le proposte sulla mobilità a Bologna e nella Città Metropolitana, contenute nel manifesto redatto nei mesi scorsi da Legambiente (vedi allegato), hanno riscontrato attenzione ed apprezzamento da parte dei diversi invitati. Questo a partire dal diffuso riconoscimento della necessità di affrontare con un cambio di passo le problematiche legate all’inquinamento e alla crisi climatica, con gli obiettivi sfidanti di riduzione delle emissioni di gas serra del 40% entro il 2030, come recepito anche dal PUMS per la Città Metropolitana.
Le direttrici di marcia indicate da Legambiente riguardano anzitutto un forte investimento sul trasporto pubblico su ferro, con il completamento del Sistema Ferroviario Metropolitano, una metropolitana di superficie non ancora valorizzata nonostante gli impegni assunti da decenni, la realizzazione rapida delle quattro linee di tram e la decarbonizzazione delle emissioni soprattutto dei mezzi pubblici.
Sul tema piuttosto divisivo del tram gli invitati hanno in prevalenza riconosciuto le potenzialità del mezzo, pur criticando le soluzioni di tracciato adottate dall’amministrazione.
Un diffuso consenso hanno riscosso (tra gli invitati e tra il pubblico) le misure prospettate dall’associazione per una mobilità autenticamente ecologica, in particolare quelle riguardanti la promozione dell’uso della bicicletta nel quadro di strade dove tutti i veicoli abbiano pari dignità, le “strade scolastiche”, l’introduzione di limiti di velocità più cautelativi nei centri urbani e nell’intero territorio del comune di Bologna.
Legambiente ha posto all’attenzione dei candidati anche il nodo fondamentale del Passante di Bologna, ritenendola un’infrastruttura non coerente con la strategia dichiarata nel PUMS di riduzione del traffico dei veicoli a motore (è la stessa Società Autostrade a prevedere un aumento del traffico sull’asse tangenziale-autostrada conseguente al suo previsto allargamento), e sul fatto che occorrerebbe piuttosto fare leva sull’offerta del trasporto pubblico e sulla necessità di un progetto di alto livello in grado di abbattere radicalmente l’impatto ambientale di questa arteria senza allargarla.
Clancy si è richiamata alla “realistica soluzione green” proposta dalla coalizione Lepore, Collot e Palumbo si sono dette contrarie a qualsiasi progetto di allargamento dell’arteria, mentre Sermenghi e Battistini, in opposizione alla soluzione Passante di Mezzo, hanno fatto riferimenti al tunnel sotto la collina, il cosiddetto Passante Sud, soluzione cui Legambiente è nettamente contraria.
Numerose le domande rivolte ai candidati che, oltre ad arricchire il confronto sul trasporto pubblico, hanno toccato anche i temi importanti del traffico e dell’inquinamento prodotto dallo scalo aeroportuale Marconi e dei progetti di costruzione di poli logistici lontani dai collegamenti ferroviari nella nostra pianura.
«Sono state due ore interessanti di analisi e confronto sui nodi che dovranno impegnare, dal governo e dall’opposizione, gli eletti nel prossimo consiglio comunale. – conclude Legambiente – Si tratta di un mandato che sarà fondamentale per le scelte da adottare verso la transizione ecologica, perché le criticità legate al clima e alla qualità dell’aria non possono aspettare, perché il futuro è adesso».
Manifesto Mobilità Bologna definitivo – Copia
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