Il Comunicato Stampa di Legambiente Bologna sugli abbattimenti di alberi presso il Parco del Paleotto per la cantierizzazione della bretella stradale del nodo di Rastignano.
Nodo di Rastignano: più asfalto e meno alberi.
L’avvio in queste settimane del completamento della bretella del nodo di Rastignano sta comportando l’abbattimento di un ingente numero di alberi.
Dagli elementi al momento in nostro possesso risulta una discrepanza non trascurabile tra il numero degli esemplari arborei destinati all’abbattimento (al fine di rendere possibile la cantierizzazione dell’opera) e l’intervento già effettuato sulla vegetazione.
Tale discrepanza potrebbe essere spiegata sia dalla diversa considerazione nel conteggio degli alberi collocati in un bosco (si indicano i mq di pertinenza dell’intervento) rispetto a quelli situati in un ambito extraboschivo (si conteggiano individualmente) sia in relazione ad ulteriori interventi motivati dalla messa a disposizione di terreno per il cantiere e da un riassetto delle sponde del torrente Savena.
Chiediamo in questo senso una risposta ufficiale, chiara e completa, dall’amministrazione committente.
Si tratta oggettivamente di un intervento invasivo sul territorio che comporta un costo elevato in termini di ricadute negative per la comunità alla quale sarà sottratta una porzione significativa del verde posto lungo il fiume e anche in parte nel parco Paleotto.
Dal progetto della Città Metropolitana risulta tra l’altro che solo una parte degli abbattimenti sarebbe compensata con nuove piantumazioni di esemplari che comunque, ai fini dell’assorbimento della CO2 e di altre importanti funzioni di mitigazione dell’ambiente, saranno notevolmente meno efficaci per diversi anni; d’altro canto una seconda parte rilevante degli esemplari abbattuti porterà infatti unicamente un risarcimento in denaro alla Regione.
Quanto previsto deve essere assolutamente riconsiderato dimensionando le nuove piantumazioni in modo da garantire che nel periodo 2022-2030 la CO2 sottratta da queste ultime sia almeno pari a quello che avrebbe prodotto la vegetazione abbattuta.
Oltre ad esprimere il nostro sconcerto per l’ingente abbattimento di alberi, ci preme allargare la nostra valutazione rispetto all’efficacia di dare oggi attuazione ad un progetto di potenziamento stradale, finalizzato a creare un’alternativa al passaggio dei mezzi nel “budello” di Rastignano, deciso diversi anni fa e sdoganato dagli ingenti fondi messi a disposizione dalla Società Autostrade per il Passante di Bologna.
Sono trascorsi circa venti anni di “letargo” che potevano essere positivamente utilizzati per dare corso all’incremento dell’offerta ferroviaria lungo la linea Bologna-Firenze, previsto da diversi accordi interistituzionali, che avrebbe consentito di collegare il tratto Pianoro-Bologna con tempi di percorrenza decisamente più brevi per molti pendolari ed impatto ambientale praticamente nullo: ciò coerentemente con gli obiettivi prioritari di tenere insieme efficienza della mobilità e salvaguardia dell’ambiente e della salute.
Ci troveremo quindi a vedere realizzato un progetto che, pur risultando il meno impattante tra le diverse opzioni stradali alternative al passaggio nel centro abitato esaminate in passato,sposterà solo di poche decine di metri un sempre consistente traffico di mezzi privati, mantenendo elevato l’inquinamento dell’aria e determinando un evidente contraccolpo sul piano ambientale, a causa del depauperamento del patrimonio arboreo della zona.
Ancora una volta la politica di potenziamento delle strade mostra le sue pesanti contraddizioni e prospetta una non più accettabile continuità con scelte del passato, rischiando di compromettere il difficile percorso di riduzione delle emissioni che alterano il clima e che minano la nostra salute.
15 novembre 2022
Legambiente Bologna