In data 29 luglio scorso, Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Bologna hanno firmato un accordo per la costruzione di una autostrada che attraversa 12 comuni della Provincia di Bologna, per un totale di 41 chilometri di lunghezza : il “Passante Nord”. A oltre dodici anni dal primo progetto, pare purtroppo avviato il processo di realizzazione di quest’opera fortemente voluta dalle Amministrazione Locali anche contro il parere di società Autostrade che non la giudica utile dal punto di vista trasportistico.
Data la dimensione, incluso nastro, svincoli, interconnessioni e viabilità accessoria, questa autostrada potrà non avere un impatto rilevante su sull’ambiente e quindi della qualità di vita della nostra comunità.
Di seguito una breve sintesi dei prevedibili aspetti critici dell’opera dal punto di vista ambientale, basata sui seguenti documenti:
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sullo Studio di Fattibilità per il Passante Nord nella versione del 2002 come pubblicato sul sito della Provincia di Bologna http://cst.provincia.bologna.it/ptcp/passante.htm poiché per il nuovo tracciato non esiste ancora uno Studio di Fattibilità pubblico. Lo schema di tracciato attuale, differisce da quello originale del 2002 per soli circa 2 km,
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sul testo dell’accordo tra EELL e società Autostrade del 29 luglio 2014, scaricabile tramite questo link.
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sulla valutazione del Passante Nord espressa dalla stessa società Autostrade nel 2013 e relativa al tracciato attuale, scaricabile tramite questo link..
Consumo di territorio.
Il tracciato di 41 km comporta la perdita definitiva di circa 750 ettari della nostra bella pianura tra nastro, svincoli, sfridi, che potrebbero nutrire ben oltre 16.000 persone all’anno. Importanti studi dell’ONU; Comunità Europea, OCSE, consigliano i Paesi membri di conservare gelosamente la risorsa del suolo che, essendo finita e non rinnovabile, diventerà sempre più preziosa non solo per nutrire la popolazione, ma per molte altre ragioni. L’occupazione di suolo conseguente al Passante Nord non si limita al tracciato autostradale, ma comporta la realizzazione di viabilità di adduzione cioè di nuove strade e sicuramente avrà un effetto a favore di ulteriore urbanizzazione della campagna. Come noto, l’attuale livello di traffico della tangenziale è in gran parte conseguenza proprio della espansione urbanistica nella cintura di Bologna che ha comportato espansione edilizia in zone non servite da adeguato trasporto pubblico. La scelta del Passante Nord tende a ripetere lo stesso meccanismo che collega in modo ciclico, espansione edilizia a realizzazione di nuove strade per risolvere i problemi del traffico indotti dalla espansione stessa.
Paesaggio e cave.
Il Passante Nord è un’ opera alta 3,7 metri per la gran parte del tracciato, rilevata con terra che verrà ricavata da cave locali per circa 3.860.000 metri cubi. Avrà quindi un impatto fortissimo sul paesaggio e sulla quiete della nostra campagna – almeno quella che rimane. Costituirà una rilevante barriera allo sguardo che ancora spazia libero sulla campagna. Le cave per estrazione della terra di riempimento dovranno essere scavate molto vicino all’opera per contenere i costi; si tratta di altre decine di ettari scavati e persi con la conseguente movimentazione e inquinamento.
Acqua sotterranea.
Il Passante Nord impermeabilizza almeno 200 ettari di terreno, impedendo l’infiltrazione delle precipitazioni nella falda il cui livello è già in calo di 9 milioni di metri cubi all’anno da 30 anni. Data l’estensione della superficie impermeabilizzata, l’impatto è notevole e va ad incidere su una risorsa come l’acqua, vitale per il nostro benessere. Fino ad ora, l’acqua corrente non è stato un problema per noi, ma visto il calo continuo e progressivo delle falde non è sicuro che sarà sempre così. Anche considerando solo il nastro, senza svincoli e caselli, le precipitazioni intercettate dalla superficie impermeabile ammontano a diverse centinaia di migliaia di metri cubi d’acqua all’anno, pari a una significativa percentuale di aumento del deficit idrico.
Subsidenza e ed esondazioni.
L’acqua che non filtra nel terreno scorrerà in superficie e andrà ad impegnare il reticolo di scolo della pianura già sotto pressione. Le esondazioni si fanno sempre più frequenti anche perchè la pianura si abbassa di 20-30 mm ogni anno a causa dello svuotamento progressivo della falda, rendendo più difficile il deflusso dell’acqua piovana e quindi aumentando la probabilità di esondazione a causa della variazione di pendenza del terreno indotta dall’abbassamento del suolo. Un’altra ragione per le esondazioni è costituita proprio dalla eccessiva impermeabilizzazione del suolo che comincia a divenire un problema riconosciuto a livello internazionale. Prevenire e rimediare alle esondazioni costa caro ai comuni ed ai cittadini. Su questa situazione già critica, il Passante Nord avrà un impatto fortemente negativo.
Inquinamento atmosferico.
Dato che allunga il percorso di circa 13 km rispetto al tracciato attuale – che rimane autostrada -, il Passante Nord comporta un aumento delle emissioni di polveri ed altri inquinamenti da mezzi leggeri e pesanti. Il nostro territorio è praticamente il più inquinato d’Europa ed oggetto di piani speciale di tutela dell’aria poiché le polveri sottili causano danni anche gravi alla salute. Inoltre il Passante Nord porta quattro caselli aggiuntivi più altre barriere sulla A14 che, con le loro code, costituiscono un’altra fonte di inquinamento. Le polveri sottili non seguono i confini amministrativi ma si diffondono in atmosfera anche a molti chilometri di distanza, dunque non si possono prevedere grandi benefici per l’inquinamento da polveri della città capoluogo nemmeno in conseguenza del trasferimento del traffico in campagna.
Occorre accennare all’aumento delle emissioni di CO2 causato dal Passante Nord, pari a circa 50/60 mila tonnellate in più all’anno mentre dovremmo assolutamente ridurre le emissioni per evitare il continuo aumento delle temperature già oggi in atto pari a circa 0,45 C° ogni decennio (per le temperature massime) qui in Emilia Romagna. Il verde che viene rimosso per costruire strade ed autostrade è esso stesso una delle più formidabili difese contro l’innalzamento delle temperature, il Passante Nord costituisce dunque un doppio danno in questo senso.
Traffico.
Autostrade per l’Italia non ritiene utile questa opera per sgravare l’A14 – che presenta già livelli di servizio soddisfacenti – anche perché il Passante Nord attrarrebbe in sè una bassa percentuali di veicoli, tra il 12 ed il 18% del totale. Per questa ragione hanno previsto sia l’obbligo di transito per i mezzi pesanti, sia un limite di velocità più basso per l’attuale autostrada A14. Hanno anche imposto un aumento del pedaggio per il transito in A14 e un pedaggio forfettario addizionale per ogni entrata ed uscita ai caselli attuali che pagheranno anche e soprattutto i residenti (15,5 km forfettario in entrata e lo stesso in uscita).
Barriere addizionali sono previste sull’A14 per riscuotere i pedaggi, con le conseguenti code ed aumento dell’inquinamento. Autostrada e tangenziale rimangono a sedi separate, il passaggio tra l’una e l’altra avverrà solo con svincoli che non potranno essere molti.
Per rimuovere in via definitiva il traffico, sono state proposte varie alternative molto meno costose sia dal punto di vista economico che ambientale come l’allargamento della tangenziale, la banalizzazione, il completamento della viabilità alternativa e non ultimo l’incentivazione del treno tramite il miglioramento del servizio. Tante persone oggi sono costrette a salire sull’auto e attraversare la tangenziale sia perchè il servizio offerto dal treno non è competitivo, sia perchè manca un passaggio alternativo sul Reno. Una parte del traffico sulla tangenziale è dovuto anche agli incolonnamenti che si formano alle uscite più che la carico eccessivo sulla stessa.
Opere di mitigazione.
Infine l’Accordo firmato a luglio prevede che si risparmi sulla realizzazione delle opere di mitigazione pur di rientrare nel budget previsto da Autostrade e questa clausola firmata dai nostri Enti Locali pare la più amara di tutte, quasi un venir meno ai doveri di difesa degli interessi della comunità, salvo che non si giustifichi con imprescindibili esigenze di interesse pubblico che sarebbe utile conoscere.
Scarica qui la valutazione dell’impatto del Passante Nord.