La nuova amministrazione di Bologna dovrà misurarsi, tra gli altri, con i problemi della corretta gestione del patrimonio storico, dell’ambiente e della salute, ai quali Italia Nostra, Legambiente e WWF, firmatarie di questa lettera aperta, attribuiscono un’importanza strategica per la crescita della Città.
La difesa del patrimonio storico comporta misure che, pur consentendo la modernizzazione dei servizi, non compromettano il fragile tessuto della città antica, nel suo virtuoso rapporto con la periferia e la collina circostanti. Ciò comporta innanzitutto un piano organico relativo alla mobilità pubblica e privata nel centro storico, già gravemente messo a rischio non solo nei suoi monumenti maggiori, ma anche nel tessuto vivo che lo costituisce e gli dà forma. L’auspicabile alleggerimento del traffico pesante, pubblico e privato, non potrà che partire da una revisione del percorso del Civis, attualmente previsto nelle strade a più alta concentrazione monumentale, e dunque più fragili, e da un progetto di pedonalizzazione delle aree più rappresentative di Bologna.
Ciò indurrà a ripensare in termini più confacenti alle reali necessità della mobilità pubblica l’intero sistema di trasporti, che attualmente insiste, congestionandole a dismisura, su alcune strade storiche. Il problema della mobilità privata non potrà essere risolto che confermando e potenziando i sistemi di sbarramento già in essere (Sirio), così da scoraggiare un uso del centro storico gravemente improprio.
In questo quadro andrà favorito altresì il ricorso a mezzi di trasporto alternativi, quali la bicicletta, allo stato attuale reso di fatto pericoloso e dunque poco praticabile. Si tratta di interventi che hanno costi irrisori rispetto ad altri interventi infrastrutturali, ma che potrebbero portare un gran beneficio in termini di riduzione di traffico e inquinamento. Da anni i ciclisti urbani chiedono alcuni semplici provvedimenti come l’interconnessione dei vari spezzoni di piste oggi presenti o l’installazione di dispositivi che facciano rispettare i limite dei 30 km/h ove previsto, ad esempio in tutto il centro storico, per permettere la coesistenza di bici e traffico motorizzato.
Un problema che ormai sta diventando irrimandabile è quello che riguarda la consegna delle merci, in particolare dentro la cerchia del Mille. Va strutturata e regolamentata con orari precisi e utilizzando mezzi elettrici.
Misure adeguate andranno adottate in relazione al decoro urbano; e in quest’ottica andranno accolte le indicazioni proposte dall’Ufficio Centro Storico che il Commissario Cancellieri ha meritoriamente riattivato.
In tema di rifiuti, un problema finora non affrontato in modo coerente, andrà opportunamente potenziata la raccolta differenziata, attivando la raccolta porta-a-porta, a partire dalle aree più idonee (anche quelle di maggiore concentrazione monumentale). Infatti è solo così che si potrà superare nel giro di un anno la soglia del 40% di materiali differenziati, per arrivare poi alle quote obiettivo necessarie per evitare il ricorso a nuove discariche e per ridurre i materiali da incenerire nel termovalorizzatore.
La città che si affaccia al terzo millennio non potrà che ripensare le fonti del proprio approvvigionamento energetico, anche per adempiere agli obbiettivi che l’appartenenza all’Europa ci pone.
Ai danni alla salute prodotti dall’inquinamento indotto dal traffico si assommano quelli dell’inquinamento acustico, un problema particolarmente avvertito in prossimità dell’Aeroporto Marconi in seguito all’aumento dei voli.
E’ fondamentale che la nuova amministrazione della città di Bologna tenga in massimo conto il fatto che essa va considerata quale Bene Comune e garantisca quindi innanzitutto gli Interessi Collettivi prima di quelli privati. Su questa via, lungi dal dare attuazione immediata ai piani di costruzione preesistenti deve come provvedimento immediato attuare una moratoria generalizzata sulle nuove urbanizzazioni, avviando al contempo uno stretto confronto con cittadini ed Associazioni che porti ad uno sviluppo armonico e sostenibile in sintonia con la città stessa ed il suo paesaggio.
A tal fine occorre cessare il malcostume delle “deroghe” ai piani regolatori che tanto utilizzo ha avuto fino ad oggi e che costantemente ha demolito la pianificazione esistente.
Occorre peraltro operare per il recupero delle periferie degradate e dare la priorità alla ristrutturazione dell’edilizia esistente e sovente lasciata “morire” privilegiando invece la costruzione del nuovo e quindi della speculazione parassitaria.
Irrinunciabile è un tavolo di confronto permanente, convocato con cadenza periodica, per verificare e valutare, insieme alla società civile ed alle Associazioni, lo stato di avanzamento del programma presentato dal Sindaco, le novità, le difficoltà e i problemi.
Confidiamo che una fase nuova possa nascere e che chi si appresta ad amministrare Bologna lo possa fare con serenità ed onestà, nella certezza dell’apporto positivo delle Associazioni scriventi e di tutti i Cittadini.
LEGAMBIENTE Bologna
Il presidente Claudio Dellucca
ITALIA NOSTRA Bologna
Il presidente Daniele Benati
WWF Bologna Metropolitana
Il presidente Franco Candi