E’ stato pubblicato nella sezione “Documenti” il libro bianco sulla mobilità pedonale a Bologna. Dopo il Libro Bianco sulle piste ciclabili (che Legambiente cura insieme ad altre associazioni in seno alla Consulta della bici ormai da 5 anni), vogliamo avviare una riflessione in città anche sulla condizione di chi si muove a piedi. La mobilità, nella cultura dominante, sembra essere sinonimo solo di mobilità veicolare, o tutt’al più di grandi opere. Dei pedoni non parla nessuno.
La scelta del momento in cui viene presentato il Libro Bianco non è casuale: le elezioni amministrative si avvicinano e il clima politico è in pieno fermento. Oltre che di candidati e coalizioni, ci piacerebbe si parlasse anche della ‘polpa’, dei problemi della quotidianità di questa città. Noi mettiamo sul tavolo, per così dire, la questione della mobilità pedonale: cosa ne pensano coloro che aspirano al ruolo di Sindaco della città? E’ una questione rilevante, prioritaria, per loro? E se sì, concretamente cosa propongono di fare, e con quali risorse? Il traffico veicolare va governato o subito?Abbiamo pertanto raccolto una tipologia delle situazioni più ricorrenti, senza pretesa di completezza, che sottoponiamo all’attenzione della comunità cittadina sperando di innescare almeno una riflessione.Il numero di incidenti che coinvolgono i pedoni resta alto anche in provincia di Bologna e in città (nel 2007: 6 moti e 332 feriti): un costo enorme in vite umane e per la collettività.
I dati ufficiali contabilizzano infatti in circa 680 milioni d’euro il costo annuo delle conseguenze degli oltre 5.000 incidenti stradali nella provincia di Bologna. Si fanno tante discussioni sulla necessità di ridurre la spesa pubblica, ma chissà perché non si pone questo chiaro, semplice obiettivo, di indubbia efficacia: una seria politica a favore della sicurezza degli utenti deboli, sul modello di quanto si fa già da anni in molti paesi europei che hanno salvato la vita e la salute di un numero significativo di loro cittadini.Le criticità denunciate nel Libro bianco riguardano marciapiedi mancanti, marciapiedi con percorsi ad ostacoli (cabine, cassonetti, auto in sosta abusiva, passaggio di bici sulla sede ciclabile), attraversamenti mal segnalati (strisce spesso poco visibili), difficili (in particolare in prossimità delle rotonde), semafori non “a misura di pedoni” (anziani e non vedenti soprattutto), mancanza di dissuasori fisici e di controlli dei vigili urbani per limitare la velocità dei motoveicoli e degli autoveicoli.
Le soluzioni: le indichiamo in dettaglio nel Libro bianco: non sono particolarmente costose ma è prioritario per noi investire sulla sicurezza, utilizzando per legge anche i proventi delle contravvenzioni stradali.Come il Libro Bianco non è l’elenco delle situazioni negative proprio perché abbiamo segnalato volentieri gli interventi più assennati ed efficaci, a Bologna ci sono esperienze positive per tutelare il diritto alla mobilità dei ragazzi nei percorsi casa-.scuola: il “Pedi –bus” di cui all’allegato “Affacciati alla finestra” rappresenta una buona pratica da valorizzare come risultato di un’azione partecipata, autonoma ed efficace di un gruppo di genitori delle scuole Grosso nel quartiere Navile. rappresentati alla conferenza stampa. Non si tratta della prima esperienza di questo tipo in città ma oggi costituisce senz’altro un punto avanzato sia rispetto alle condizioni di sicurezza sia rispetto all’alternativa all’abuso dell’auto: come Legambiente Bologna siamo convinti che occorra creare le condizioni per estenderla in altre realtà (è già il caso delle scuole Bottego) con una collaborazione più lineare e convinta da parte dei diversi livelli istituzionali (Quartiere, Comune, corpo dei vigili urbani).